"The current manager-in-residence, George II, went through the motions of flying F-102s on training missions with the Texas Air National Guard during the Viet Nam unpleasantness, in a squadron noted for its population of the scions of the Texas elite. (He was admitted to pilot training ahead of a coupla hundred more qualified other rich kids, despite having flunked the entrance exam. As if that weren't little enough, the record seems clear that he was too busy on a political campaign to show up for service when assigned to Alabama for his last year of duty. Can you imagine what Colin Powell, a real soldier, thinks of this guy?

My personal resentment may stem from the fact that I enlisted in the Air Force at the same New Haven office as George, about 3 years earlier. About a week before he enlisted, I was on the C-130 that evacuated the last Marines from Kham Duc Viet Nam (the one before us was shot down on takeoff, killing all 150 souls on board). A month after George started his USAF Adventure Camp, I got shot down at Katum, Viet Nam. The real world has real work to be done. Leaders do that work and teach others. Managers arrange the doing of real work."

Although very little has been written about it, the events of May 12, 1968 are among the most heroic of the Vietnam War, in fact of any war. On that day, a handful of American US Air Force C-130 and US Army and Marine helicopter crewmembers literally laid their lives on the line to evacute the defenders of the Civilian Irregular Defense Corps camp at Kham Duc, an outpost just inside the South Vietnamese border with Laos.

"Inside, the sunlight was terrific, the entire space fairly cozy, but very hobbit-like. And with, let's be clear, fairly low resale value to anyone except a total granola-crunching lunatic like yourself, unless there's a nuclear war and living off the grid becomes handy, at which point you won't want to move anyway, but will want to insert steel bars over all the windows to avoid mutant tribes of 16-eyed irradiated flesh-eating Objectivists."

Noi siamo qui.
Noi stiamo camminando ora, fuori dal passato, per sognare un grande sogno.
Noi siamo amici e uguali, noi siamo diversi e unici, e noi siamo uniti per qualcosa di più grande delle nostre differenze.
Noi crediamo nella libertà e nella cooperazione, l'abbondanza e l'armonia.
Noi siamo una cultura emergente, un rinascimento dell'essenza dell'umanità.
Noi cerchiamo la nostra guida personale, e noi distinguiamo la nostra propria verità.
Noi andiamo in molte direzioni, e ancora rifiutiamo di perderci.
Noi abbiamo molti nomi, noi parliamo molte lingue.
Noi siamo locali, noi siamo globali.
Noi siamo in tutte le regioni del mondo, noi siamo da ogni parte nell'aria.
Noi siamo l'universo che si conosce, noi siamo l'onda dell'evoluzione.
Noi siamo in ogni occhio del bambino, noi affrontiamo il non conosciuto con ammirazione e eccitamento.
Noi siamo messaggeri dal futuro, vivendo nel presente.
Noi veniamo dal silenzio, e noi parliamo la nostra verità.
Noi non possiamo essere taciuti, perchè le nostre voci sono con tutti.
Noi non abbiamo nemici, nessuna frontiera può ostacolarci.
Noi rispettiamo i cicli e le espressioni della natura, perchè noi siamo la natura.
Noi non giochiamo per vincere, noi giochiamo per vivere e imparare.
Noi agiamo dall'ispirazione, amore e integrità.
Noi esploriamo, noi scopriamo, noi sentiamo, e noi ridiamo.
Noi stiamo costruendo un mondo che lavora per tutti.
Noi intendiamo vivere le nostre vite per tutto il loro più pieno potenziale.
Noi siamo indipendenti, autosufficienti e responsabili.
Noi reaggiamo reciprocamente nella pace, con compassione e rispetto, noi uniti nella comunità.
Noi celebriamo la salute con e attraverso noi tutti.
Noi danziamo al ritmo di creazione.
Noi parliamo le verità dei nuovi tempi.
Noi siamo la nuova civilizzazione.